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Mostra Così Lontane Così vicine

7 OTTOBRE
18:30
DamsLab, Piazzetta Pasolini, via Azzo Gardino 65

Una rilettura di genere realizzata da Renata Ferri dei reportage fotografici di WeWorld da fotografe e fotografi: Arianna Arcara (Italia), Davide Bertuccio (Benin), Max Cavallari (Tanzania), Giovanni Diffidenti (Ucraina), Michele Lapini (Italia e Moldavia), Pietro Lo Casto (Italia), Maurizio Galimberti (Italia), Claudio Majorana (Italia), Camilla Miliani (Mozambico), Vincenzo Montefinese (Italia), Rocco Rorandelli (Italia), Francesca Volpi (Libano).   

Parteciperanno all’inaugurazione: 

  • Cristina Demaria –  Università di Bologna, Delegata del Rettore per l’equità, l’inclusione e la diversità
  • Federica Muzzarelli – Università di Bologna, Dipartimento delle Arti
  • Dina Taddia – Consigliera Delegata WeWorld 
  • Barbara Schiavulli – Direttrice Radio Bullets 
  • Renata Ferri – Caporedattrice Photo Editor Io Donna/Corriere della Sera

 

La mostra è aperta al pubblico nelle giornate di giovedì 6, venerdì 7 e sabato 8 dalle 10 alle 19  e domenica 9 dalle 16 alle 19.

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In collaborazione con DAMSLab | Dipartimento delle Arti – Università di Bologna

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La mostra “Così Lontane, così Vicine. Le storie di WeWorld” a cura di Renata Ferri porta al Terra di Tutti Film Festival immagini di 12 fotografi e fotografe italiani: una rilettura di genere sui progetti di WeWorld nelle periferie del mondo   

Al Festival, dal 6 al 9 ottobre al DAMSlab di Bologna 

  

La fotografia sarà grande protagonista, con la mostra fotografica collettiva Così Lontane, così Vicine. Le Storie di WeWorld”a cura di Renata Ferri, Caporedattrice Photo Editor IO Donna – Corriere della Sera, che sarà inaugurata venerdì 7 ottobre.  

La mostra è una rilettura di genere realizzata da Renata Ferri dei reportage fotografici realizzati post Covid sui progetti di WeWorld dai fotografi Arianna Arcara (Italia), Davide Bertuccio (Benin), Max Cavallari (Tanzania), Giovanni Diffidenti (Ucraina), Michele Lapini (Italia e Moldavia), Pietro Lo Casto (Italia), Maurizio Galimberti (Italia), Claudio Majorana (Italia), Camilla Miliani (Mozambico), Vincenzo Montefinese (Italia), Rocco Rorandelli (Italia), Francesca Volpi (Libano).   

Con un allestimento scenografico e immersivo, le potenti immagini – grazie all’eccezionale curatela di Renata Ferri - raccontano le periferie del mondo e restituiscono voce a chi non ce l’ha. Le foto saranno accompagnate dalle parole della giornalista inviata di guerra e direttrice di Radio Bullets Barbara Schiavulli

Protagoniste e protagonisti di queste foto sono soprattutto donne, giovani e anziane, bianche o nere, di diverse religioni, dal Mozambico all’Ucraina, dall’Afghanistan alla Moldavia. Ma tutte – come recita il testo di Barbara Schiavulli che accompagnerà i visitatori nella visita alle immagini – accomunate da una vita non facile: “Le guerre, la violenza, il cambiamento climatico, il non accesso ai servizi di base come la scuola, hanno frantumato una ad una le loro vite. E le hanno rese più forti. Donne sul baratro, anime accartocciate come un foglio di carta appallottolato. Voci silenziose che si perdono nel cammino di persone che quasi sempre non hanno voce”.  

Voci silenziose, volti che però ci impediscono di distogliere lo sguardo, anche in questi anni di iperesposizione alle immagini, che rischiano di farci perdere significato di ciò che vediamo: “È necessario fermarsi a osservare. Scegliere di mostrare le immagini essenziali” commenta Renata Ferri. è l’impegno che si è presa WeWorld affidando a 12 autori in questa lunga pandemia di realizzare altrettante campagne fotografiche. Attraversando villaggi, seguendo differenti diaspore, dalle periferie di questo e di altri mondi, fotografi e fotografe come rabdomanti hanno raccolto volti e storie. Biografie incastonate nella storia di questo fragile presente. Un invito all’incontro, con chi fugge dall’ultima guerra, dalla solitudine di una periferia, dalle moderne schiavitù”.   

Renata Ferri ha setacciato migliaia di frammenti, scegliendo con cura le immagini, raccogliendo dettagli, storie ed esperienze di ognuna delle protagoniste che attraverso le immagini della mostra riconquistano voce e potere di raccontare.   

“Lontane e Vicine” – chiude Renata Ferri – ognuna di queste storie merita un lieto fine.