Matinée per le scuole
7 OTTOBRE
10:00
Cinema Odeon (Via Mascarella 3)
Un’occasione di incontro e confronto fra giovani del territorio per riflettere su migrazioni e loro cause, dinamiche di integrazione e inclusione sociale, razzismo, discriminazione e azioni di solidarietà. Con la proiezione di cortometraggi in concorso al TTFF, produzioni audiovisive fuori concorso e approfondimenti con registi ed esperti.
Un evento a cura di WeWorld, con la conduzione di Ambra Notari (Redattore Sociale).
Ingresso prioritario per le classi delle scuole secondarie di secondo grado del territorio, previa prenotazione. Per tutte le altre persone interessate, sarà possibile un ingresso a esaurimento posti in ottemperanza alla normativa anti-Covid.
Ispirandosi al racconto di F. Kafka “La tana”, i ragazzi ospiti dell’Istituto Penale per Minorenni di Bologna si confrontano sull’immagine del rifugio, tra protezione e limite. Reinterpretando liberamente il personaggio della talpa, i protagonisti riflettono sullo spazio sbarrato e sul rapporto con l’esterno, creando una partitura musicale e narrativa che parla di identità aperte, libere e che rifuggono facili risposte rassicuranti.
Al docu-clip, diretto da Agnese Mattanò, hanno collaborato anche i ragazzi della Comunità Pubblica del Pratello e Dj Farrapo.
Agnese Mattanò, dopo gli studi di teatro a Napoli, si trasferisce a Parigi per frequentare l’Ecole de mime corporel dramatique diretta da S. Wasson e C. Soum. Presto entra a fare parte della compagnia Théatre de l’ange fou, partecipando a svariati festival internazionali, tiene seminari di mimo a Parigi, Napoli e in Corea. Trasferitasi a Bologna, diventa socia fondatrice della cooperativa Teatro del Pratello fino al 2011. Tiene laboratori video per le scuole, comunità ministeriali e carcere minorile.
Il web-documentario MigratED è stato realizzato dai giovani e per i giovani: è il risultato di 20 video partecipativi girati in Italia, Grecia, Slovenia, Portogallo e Cipro e prodotti da gruppi di ragazzi europei e extra-europei. Le diverse storie sono state raccolte insieme, creando in un unico web-documentario una narrazione che intende far emergere la voce dei più giovani sui temi della diversità e dell’inclusione sociale, per contrastare discriminazioni e stereotipi.
Il Webdoc è realizzato nell’ambito del progetto MigratED, coordinato da WeWorld e realizzato in Italia, Portogallo, Cipro, Slovenia e Grecia, con la collaborazione di 8 partner europei, tra cui il Comune di Bologna (CDLEI) e C.S.A.P.S.A. 2.
Jacinta e sua nipote Indira, di origini boliviane, durante la primavera lavorano raccogliendo fiori sulla riva del fiume, che poi vendono nel cimitero del paese di Magdalena. La loro quotidianità è ostacolata da atteggiamenti discriminatori che persistono in Argentina nei confronti delle culture ancestrali dell’America Latina.
Igor Galuk, sceneggiatore e regista cinematografico e televisivo, ha studiato fotografia, musica e comunicazione audiovisiva. Si è laureato alla Facoltà di Lettere dell’Università Nazionale di La Plata (UNLP). Con i suoi cortometraggi ha partecipato a importanti festival nazionali e internazionali, tra cui il Festival di San Sebastián, Locarno e Viña del Mar. Attualmente sta terminando il suo primo lungometraggio.
Mamadou ha 13 anni. Viene dalla Guinea-Bissau e ora vive a Lisbona, in Portogallo. Mamadou ama il calcio e il basket. Per lui non ci sono barriere per formare una squadra vincente.
Nato a Lisbona nel 1968, Pedro Serrazina ha studiato architettura per cinque anni, prima di dedicarsi al cinema d’animazione. Il suo primo film “Estória do Gato e da Lua” è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 1996 e ha ricevuto 15 premi internazionali.
Muhammad ha 13 anni e vive ad Amadora, Lisbona. Ama guardare gli aeroplani con suo padre. Adora la matematica, la lingua inglese e giocare con i suoi amici. A scuola va d’accordo con tutti, ma a volte ci possono essere “piccole battute” inaspettate…
Nato a Lisbona nel 1968, Pedro Serrazina ha studiato architettura per cinque anni, prima di dedicarsi al cinema d’animazione. Il suo primo film “Estória do Gato e da Lua” è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 1996 e ha ottenuto 15 premi internazionali.
Sara Ali è un’ingegnera informatica di 24 anni che vive ad Almada (Portogallo). Non si adegua a una visione stereotipa di come è (o dovrebbe essere) una donna musulmana. Al culmine della pandemia di Covid-19, Sara descrive le difficoltà di stare insieme alla sua famiglia. Tuttavia, come dimostrato dalla sua scelta di studio e dalle sue pratiche religiose, Sara crede nella forza del carattere e nella creatività per adattarsi alle situazioni più inaspettate. Questo film parla di una giovane donna musulmana portoghese e del suo rapporto con il mondo.
Nato a Lisbona nel 1968, Pedro Serrazina ha studiato architettura per cinque anni, prima di dedicarsi al cinema d’animazione. Il suo primo film “Estória do Gato e da Lua” è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 1996 e ha ricevuto 15 premi internazionali.
Partendo dall’approvazione del decreto sicurezza dell’autunno 2018, il film rappresenta i momenti, emozioni ed esperienze – a volte intime, altre ormai entrate nell’immaginario comune – del processo di integrazione di varie comunità afro-discendenti in Italia.
Una sequenza narrativa mista che rappresenta momenti intimi e pubblici della vita di giovani da poco sul suolo italiano, le loro percezioni e le loro impressioni sull’Italia e sul loro luogo d’origine.
Davide Marchesi, giovane documentarista e filmmaker, dopo una laurea in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee presso l’Università di Milano, Davide si trasferisce a Londra dove inizia a lavorare nel campo delle produzioni video. Negli anni sviluppa un interesse per il documentario, in particolare su tematiche socio-politiche contemporanee, in Italia e all’estero. Nell’autunno 2015 inizia a lavorare sul progetto Checkpoint Lesvos, tuttora in corso, che segue gli sviluppi della crisi migratoria che da ormai cinque anni interessa l’isola di Lesbo, in Grecia. Al momento Davide Marchesi sta lavorando a un nuovo progetto indipendente sulle esperienze di un gruppo di giovani di seconda generazione e di origine africana, all’indomani delle proteste originate dal movimento Black Lives Matter.
Tra i più celebri lavori del regista Giuseppe Marco Albano rientrano diversi cortometraggi candidati al Giffoni Film Festival, tra cui ”Il cappellino”, ”Xie Zi”, “Stand by me”, quest’ultimo candidato nella cinquina dei David di Donatello 2011 e vincitore del Nastro d’argento. Nel 2012 il film ”Una domenica notte” segna il suo esordio al lungometraggio indipendente. Nel 2015, insieme ai suoi più stretti collaboratori, fonda Mediterraneo Cinematografica, una società indipendente di produzioni cinematografiche.
“Io sono Rosa Parks” è un cortometraggio ambientato al MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, a Roma, perché è strutturato come se fosse una grande istallazione fotografica, impreziosita da scatti di importanti fotoreporter americani.
L’intera trama si svolge all’interno del museo ed è narrata da 12 protagonisti di origini familiari diverse (ghanese, ecuadoriana, nigeriana, albanese ecc.). Arrivano da differenti città italiane, ma appartengono tutti all’unico movimento #ItalianiSenzaCittadinanza, in cui condividono la marginalizzazione e l’emarginazione razziale, ancora oggi estremamente attuale, nonostante i tanti anni trascorsi dal famoso gesto di Rosa Parks.
Alessandro Garilli, laurea in architettura, approda nell’ambito artistico e cinematografico, spaziando dall’ambito cinematografico a quello del video sperimentale, pubblicitario e teatrale. Brillante e poliedrico artista, gioca con i supporti visivi e plastici, come nel documentario “Io sono Rosa Parks” che si situa a metà strada tra installazione e documentario; vincitore del bando MigrArti Cinema 2018 e vincitore del premio “Miglior messaggio G2” nella sezione MigrArti alla 75ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, La Biennale di Venezia 2018. Il corto nel 2019 è proiettato simultaneamente nelle librerie Feltrinelli di 16 città italiane in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale.
Il video come strumento di inclusione: esperienze a confronto.
Con Agnese Mattanò (regista) e Marta Melina (SMK Factory). Modera Ambra Notari (Redattore Sociale).
Il concorso CIAK MigrAction! promosso da WeWorld è aperto a giovani fra i 18 e i 30 anni, per raccontare storie di inclusione dei migranti nella società.
Segue proiezione dei video vincitori.
Approfondimento con Davide Marchesi (regista di 113/2018), Lucia Ghebreghiorges (giornalista e attivista) e Jacopo Colomba (WeWorld). Modera Neva Cocchi (WeWorld).
Lucia Ghebreghiorges
Giornalista e attivista, nata in Italia da genitori migranti. Promotrice della rete G2 (Seconde generazioni) che lotta per l’affermazione di una legge di cittadinanza che dia loro voce, che ne consideri la specificità e i diritti. Un’esperienza riportata nella raccolta di racconti, curata da Igiaba Scego, intitolata Future. Il domani raccontato dalle voci di oggi (Effequ).
Jacopo Colomba vive a Ventimiglia. Si laurea in Giurisprudenza con una tesi sull’evoluzione del diritto d’asilo in Italia e in Europa. Dopo il servizio civile in un centro d’accoglienza dell’estremo ponente, viene assunto come consulente legale, continuando a operare come volontario nel contesto dell’emergenza migratoria scoppiata alla frontiera franco-italiana. Dopo il Master in Economia, Diritto ed Intercultura delle Migrazioni a Roma, diventa responsabile territoriale del progetto “Ventimiglia: migranti in transito”, promosso da WeWorld per portare sostegno sociale, legale e materiale alle migliaia di persone che, ogni anno, giungono nella città di frontiera nella speranza di raggiungere i paesi del Nord Europa.
Neva Cocchi si interessa di tematiche migratorie dal 2001. Formandosi sul diritto dell’immigrazione, ha fondato lo Sportello Migranti dell’ass. Ya Basta Bologna, dove ha promosso con i migranti campagne e progetti per la libertà di movimento, la protezione internazionale e l’inclusione. E’ stata redattrice di meltingpot.org e operatrice dell’accoglienza, oggi coordina per WeWorld il progetto Ciak MigrACTION, per una narrativa positiva sul ruolo dei migranti nelle società europee.