Le vene aperte dell’America Latina
9 OTTOBRE
22:00
Cinema Lumière (Via A. Gardino 65)
Una serata che porta oltre oceano ed accende i riflettori su migrazione e ambiente. Dalla storia delle popolazioni dell’Amazzonia, costrette a vivere in territori ormai deforestati, a quella di una famiglia hondureña e dei suoi tentativi di oltrepassare il confine. In sala la regista Francesca Tosarelli.
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alla presenza di Francesca Tosarelli.
Fabio Bucciarelli, pluripremiato fotografo e autore, ha documentato conflitti e conseguenze umanitarie della guerra; nell’ultimo decennio ha coperto i principali eventi che hanno cambiato il mondo, tra cui in Libia la guerra civile fino alla morte di Gheddafi; in Siria, ha documentato la più sanguinosa battaglia di Aleppo; in Rojava, Iran, Iraq, Gaza, Ucraina, Sud Sudan e Mali, America centrale e meridionale. Le sue opere sono state premiate con i più prestigiosi riconoscimenti, tra cui the Robert Capa Golden Medal, World Press Photo, Prix Bayeux-Calvados for War Correspondents, POY Photographer of the Year, Getty Images Grant. È un collaboratore frequente del New York Times e le sue opere sono esposte, con mostre personali e collettive, in musei e gallerie di tutto il mondo. Direttrice della fotografia e regista, negli ultimi 8 anni Francesca Tosarelli ha realizzato documentari e reportage su tematiche sociali, questioni di genere, conflitti, migrazioni, collaborando con Al Jazeera English, Scottish Documentary Institute, Al Jazeera Arabic, RAI Cinema, Discovery Channel, AP, Sunday Times, The Guardian. Collabora anche con Der Spiegel, Le Monde, El Pais, Internazionale. È vincitrice con il suo team del DIG pitch 2019.
Approfondimento con attivisti ed esperti.
Negli anni ’80, la più grande diga idroelettrica della foresta amazzonica è stata costruita nella città di Tucuruí per fornire energia per l’industria dell’alluminio. Quarant’anni dopo, le persone che vivono nell’arcipelago del fiume Caraipé, all’interno del bacino idrico della centrale, non hanno ancora accesso all’elettricità nelle loro case. Un regista e la sua troupe arrivano sul luogo per filmare i risultati del progresso tecnologico, che si riflette su una comunità che da decenni convive con la deforestazione.
Nato a Belém (Brasile) nel 1971, Fernando Segtowick ha studiato giornalismo presso l’Universidade Federal do Pará. Co-fondatore della società di produzione Marahu Films, ha realizzato cortometraggi e serie televisive sull’Amazzonia. Ha partecipato al Rotterdam Lab 2019 con il suo progetto cinematografico Passagem Esperança. Amazon Mirror (O reflexo do Lago) è il suo primo lungometraggio.